È
quanto mai attuale l'argomento della crisi nel mondo dell'editoria e
della corrispondente riduzione del numero dei lettori in
Italia. Allo stesso modo si dibatte sull'incapacità di valorizzare come meriterebbe e in toto il patrimonio
culturale italiano, che rappresenterebbe per il nostro paese una forte
risorsa per migliorare le sue possibilità economiche. Spesso e
giustamente si discute di questo fenomeno con allarmismo e con una certa
diffidenza verso il futuro e sulle prospettive che si potranno
delineare. Tuttavia in questa fase di crisi si stanno profilando
diverse realtà interessanti che potrebbero offrire una proposta
culturale alternativa a quella che immaginiamo sulla base della
nostra esperienza passata, e che creerebbero un rilancio della
cultura tra gli interessi dei singoli individui.
Si sta svolgendo in
questi giorni a Milano il Social Media Week. Tra i diversi eventi
quest'oggi ho partecipato a quello dedicato agli Innovatori della
cultura, e cioè alla rete e ai social media nel mondo dell'arte, dei
musei e della letteratura. Ho quindi scoperto due realtà volte a stimolare la
formazione culturale dei cittadini, nonché a diffondere e rendere
attuale e di moda l'arte e la lettura.
In che modo?
Social Media Week
introduce un concetto che ormai è chiaro a tutti, ma che è bene
ribadire: il pubblico è morto, esistono solo i visitatori. Ebbene
sì. Nella cultura, nell'istruzione e in generale in tutti i settori,
non ci si rivolge più ad una massa di fruitori passivi, ma ad utenti
che intendono interagire con ciò a cui si approcciano. Questo
concetto è basilare per comprendere come affrontare la crisi che
vediamo in atto oggi nel settore culturale. Chi l'ha intuito sta agendo
di conseguenza.
Invasioni digitali è
un'iniziativa volta a rilanciare il patrimonio artistico locale
attraverso il web. Come?
Essa si basa su due presupposti:
- Ciascuno può essere promotore di un bene culturale senza il timore di offrire una ripetizione di qualcosa di già visto e sentito perché offrendo la propria esperienza la rende unica e irripetibile.
- Il pubblico oggi è nella rete, quindi la promozione dei beni artistici deve passare dalla rete.
Pertanto gli invasori digitali promuovono le proprie iniziative attraverso smartphone e tablet.
Chiunque può essere un
invasore digitale, formare dei gruppi per “invadere”
pacificamente un luogo artistico per poi promuoverlo attraverso il
canale dei social media.
L'iniziativa ha avuto un enorme seguito, si
è diffusa in tutto il territorio nazionale, rendendo i visitatori
protagonisti e stimolando la voglia di esplorazione e di conoscenza.
Twitteratura è una
comunità letteraria nata con l'idea di assecondare il fenomeno della
rete e stimolando, attraverso le potenzialità di Twitter, la
lettura. Anche in questo caso si rende l'utente protagonista e gli
si lancia una sfida: leggere un capitolo di un romanzo scelto da
Twitteratura e riassumerlo in un tweet. Il progetto è perfettamente
riuscito e da esso sono scaturite ulteriori manifestazioni artistiche
degli stessi utenti della rete stimolati da questa esperienza.
Gli esempi indicati sono
modelli positivi di una realtà in divenire. Occorre adeguarsi ai
cambiamenti per cavalcare l'onda senza farsi travolgere. Mi ha
colpito l'entusiasmo con cui Maria Grazia Mattei, direttrice di Meet the Media Guru e speaker dell'evento odierno, ha
esordito parlando del cambiamento sociologico in atto: la giornalista lo ha descritto con il termine “appassionante” . Ecco, è questo l'atteggiamento che fa la differenza: guardare il futuro con
interesse e partecipazione fattiva, perché in questo modo si perviene alla produzione di idee in cui tutti sono vincitori.
Nessun commento:
Posta un commento