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La mano di Dio |
L'arte non ha sempre bisogno di
spiegazioni.
Accade a volte che tra l'opera e il suo osservatore
nasca un dialogo intimo che non può essere interrotto da
un'intermediazione.
A volte spiegare l'arte è quasi un peccato.
Ieri sono andata a visitare la
mostra di Auguste Rodin al Palazzo Reale di Milano.
Non conoscendo l'autore, non
avevo aspettative né pregiudizi. E' stato sorprendente scoprire le
forti emozioni provocate dalla contemplazione delle sculture scolpite
nel marmo di questo artista.
Tutte le opere che ritraevano le figure
degli amanti (aventi le sembianze di Amore e Psiche, Paolo e
Francesca, il Giorno e la Notte, Venere e Adone e Aurora e Tithonus) esprimevano
desiderio, erotismo, abbandono, una passione talmente intensa da
rasentare il dolore, come se ciascun abbraccio e bacio fosse
l'ultimo, il più intenso e sincero, per rimanere inciso eternamente nel
cuore.
Nella scultura “Peccato”, una donna
si avvinghia all'uomo in un abbraccio carico di possesso quasi
virile. Nella "Morte di Adone" il corpo chino di Venere su quello del
suo amato trasmette tutta la disperazione lacerante della separazione.
In "Amore e
Psiche" gli amanti sono fusi l'uno nell'altra, il volto di Psiche nascosto nel collo di Amore quasi a volersi smarrire in lui.
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Amore e Psiche |
"La mano di Dio", rappresenta, avvolti
nell'accogliente mano del Creatore, l'unione dell'uomo e la donna, scolpiti in posizione fetale a formare un cerchio: il capo di lui sul ventre di lei mentre con le
mani le tiene la testa, quasi proteggendola e traendole il volto verso le sue
labbra.
Nella mostra non impera solo il tema amoroso.
Tra le diverse sculture emerge "la Danaide" che rappresenta l'afflizione di una delle figlie di Danao, costrette ad un pena eterna da Ade, per aver ucciso i propri mariti. La scultura è un contrasto stridente tra la levigata e delicata schiena china della giovane donna e la ruvida pietra su cui si rannicchia stremata.
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La Danaide |
Le opere di Rodin hanno la
particolarità di essere fintamente incompiute, perché l'artista ha
volutamente lasciato parte del marmo non lavorato. Ciò esalta
ancora di più la drammaticità e la bellezza delle opere, perché
sembra che trabocchino dalla pietra, quasi la stessa contenesse delle
anime che improvvisamente si manifestano uscendo dal marmo, ma
rimanendo ancorate allo stesso.
La mostra di
Rodin contiene 60 sculture
allestite nella
sala delle Cariatidi del Palazzo Reale e sarà presente fino al 26 gennaio 2014.
Vi consiglio di visitarla e lasciarvi investire dalle emozioni che le opere di Rodin sono in grado di trasmettere. Un artista capace di estrapolare la passione dal marmo.